Letterature di Capo Verde

Tra le nove isole principali dell’arcipelago di Capo Verde si nascondono narratori formidabili da numerose generazioni: il principale motivo di questa ricchezza deriva dalla centralità del racconto orale e della quantità incalcolabile di storie immerse nel folklore dell’isola.

Per questo motivo avvicinarsi alla letteratura capoverdiana attraverso i racconti di Orlanda Amarílis consente di entrare in contatto con il tessuto narrativo delle donne e degli uomini che, affacciati ai loro balconi, affidano le proprie storie a orecchie attente. I confini di Capo Verde sono d’altra parte un limite che molte persone hanno oltrepassato: per motivi storico-politici l’arcipelago non è mai stato isolato e anzi è stato per lungo tempo un punto di contatto tra i due continenti, Africa ed Europa, tanto che anche dopo l’Indipendenza dal Portogallo le prospettive delle Isole si sono mantenute aperte verso l’esterno. I capoverdiani si spostano, lasciano la loro terra d’origine e sentono la lontananza che si assottiglia proprio quando incontrano, in terra straniera, i racconti dei loro conterranei.

Gli abitanti delle Isole ricordano anche a distanza di anni, da un altro Paese, i propri vicini di casa, le loro relazioni e i loro intrecci familiari: e in parte questo aspetto diventa centrale quanto problematico nel testo di Germano Almeida. Il protagonista del suo romanzo in vita era stato una personalità ignota quasi a nessuno ma, dopo la sua morte, la tela del suo vissuto appare infinitamente più intricata di ciò che era sembrata fino a quel momento.