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Camara Laye

Camara Laye

Scrittore | Guinea (1928-1980)

Ritratto illustrato di Camara Laye

Camara Laye nasce il 1° gennaio 1928 a Kouroussa, città situata sulle sponde del fiume Niger, e per questo porto fluviale di grande importanza già ai tempi dell’antico Impero del Mali. Kouroussa è abitata principalmente dal gruppo etnico dei Malinkè, in maggioranza di fede islamica, caratterizzato da una società complessa, strutturata in caste.

La formazione di Camara Laye: dalla Guinea alla Francia

Camara Laye frequenta la scuola coranica di Kouroussa e, nel tempo libero, osserva il padre lavorare in fucina. Suo padre è un fabbro, professione rispettata e prestigiosa: i fabbri sono infatti capaci di modellare materiali utili alla vita quotidiana, come il ferro, ma anche dal grande valore spirituale, come l’oro. 

A quindici anni Camara Laye lascia il suo villaggio e si trasferisce a Conakry, capitale della Guinea, per frequentare l’Istituto tecnico Georges-Poiret. I suoi eccellenti risultati gli valgono una borsa di studio e un soggiorno di qualche anno ad Argenteuil, in Francia, dove si diploma in Ingegneria. Presto esauriti i fondi della borsa di studio, Camara deve lavorare per mantenersi: trova un impiego presso le officine della Simca, nota casa automobilistica francese. È in questo periodo che Camara scrive il suo primo e più famoso romanzo, Un bambino nero (1953). Il libro racconta la sua infanzia e la sua adolescenza trascorse in Guinea prima della partenza per la Francia.

Un romanzo dibattuto: L’enfant noir di Camara Laye

Nonostante il rapido successo di Un bambino nero presso il pubblico francese, il libro non viene accolto positivamente da tutti gli scrittori e intellettuali del tempo. Mongo Beti (1932-2001) uno dei principali esponenti della corrente anticoloniale della Négritude, critica duramente l’opera, sorprendendosi del fatto che Camara Laye non abbia denunciato apertamente il colonialismo francese in Guinea. Mongo Beti ritiene infatti che uno scrittore dell’Africa occidentale abbia l’obbligo di denunciare gli abusi e le ingiustizie subite dalla sua gente. Dall’altro lato, intellettuali e politici come Léopold Sédar Senghor (1906-2001, primo Presidente del Senegal) apprezzano il romanzo, sottolineando come la sua forza risieda proprio nella celebrazione della cultura guineana, dimostrando che essa è in grado di imporsi contro pregiudizi di presunta inferiorità.

Oggi, scrittori come Alain Mabanckou considerano Un bambino nero come uno dei testi fondativi delle letterature africane contemporanee.

Il ritorno in Africa e l’esilio in Senegal

Dopo aver completato gli studi in Francia, Camara Laye torna in Africa, stabilendosi inizialmente nel Dahomey (l’attuale Benin). Nel 1958, con l’indipendenza della Guinea, rientra nel suo Paese natale e assume incarichi istituzionali di rilievo, lavorando a stretto contatto con il Ministero dell’Informazione. Ma i rapporti con l’allora presidente guineano Sékou Touré si fanno via via più complicati. Le tensioni culminano con un breve periodo di prigionia, dopo il quale Camara decide di fuggire. Si rifugia prima in Costa d’Avorio e, successivamente, in Senegal.

A Dakar, Camara Laye lavora come ricercatore presso l’Institut Fondamental d’Afrique Noire (IFAN), dedicandosi alla raccolta delle storie orali narrate dai griot. Il suo impegno per preservare e diffondere le culture dell’Africa occidentale continua fino al 1980 quando, all’età di cinquantadue anni, muore.

Le traduzioni di Camara Laye in Italia

La prima traduzione italiana dell’Enfant Noir risale al 1956 e presenta il titolo di Io ero un povero negro. Questa traduzione del testo si allontana dall’originale francese, snaturato da una tinta pietistica e melanconica. In Italia si susseguono altre due edizioni, una del 1966 e una del 1974, che però non abbandonano lo sguardo orientalista e paternalista. Inoltre molti lemmi e costrutti lessicali dell’originale vengono sacrificati in favore di parole più familiari al lettore italiano. Proprio per questo nel 1993 Maria Teresa Palazzolo decide di proporre una nuova traduzione del testo, cercando di mantenere uno stile quanto più simile all’originale francese.

Le opere di Camara Laye

  • Un bambino nero (L’Enfant noir, 1953)
  • Le regard du Roi (1954)
  • Dramouss (1966)
  • Le Maître de la parole (1978)

Libri di Camara Laye pubblicati da Tulemond

Tradotto in 13 lingue
Un bambino nero
Camara Laye
Paese: Guinea
18,00 
Ritratto illustrato di Camara Laye

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