Niiwam

Entrambi i racconti prendono il titolo dai nomi di due personaggi, entrambi figli maschi, e affrontano il rapporto padre-figlio che viene a mancare per motivi profondamente diversi: Niiwam mette in scena il dolore di un padre verso il figlio appena defunto, mentre Taaw racconta gli sforzi compiuti da parte di un giovane uomo che deve difendere la propria famiglia e il proprio futuro dalla violenza del padre.

I due racconti sono complementari nell’incarnare la poetica di Sembène Ousmane. Niiwam ha una narrazione compatta, sembra comporre un lungo piano sequenza che segue l’autobus su cui Thierno, di nascosto, morso dai sensi di colpa, sta trasportando il corpo esanime del figlio Niiwam, per portarlo al cimitero e donargli una degna sepoltura. È evidente la cifra registica di Sembène Ousmane che, con la sua scrittura, riesce a creare immagini nitide e dal forte impatto emozionale.

Taaw, invece, è un racconto dall’andatura distesa, in cui emerge con maggiore forza l’occhio sociale e politico dello scrittore, in grado di cogliere le dinamiche familiari e la difficile condizione di un giovane uomo impegnato nel tentativo di affermare la propria indipendenza.

I due testi condividono un’ultima caratteristica: entrambi sono stati trasposti in film, con la regia dello stesso Sembène Ousmane e dei suoi allievi.