Anima batti le mani e canta

Il titolo che Paule Marshall ha scelto per questa raccolta, Anima batti le mani e canta (nell’originale inglese Soul clap its hands and sing) è una citazione a Sailing to Byzantium di W.B. Yeats, poesia che riflette sul tema dell’anzianità. In questi quattro racconti la senilità dei protagonisti si confronta con la giovinezza delle protagoniste – donne in lotta per il proprio posto nel mondo -, in un incontro che costringe ciascuno di loro a fare i conti con la propria identità.

È lo sconfinato tema dell’identità, infatti, il protagonista di questa raccolta, oltre che uno degli argomenti maggiormente presenti in tutta la narrativa di Paule Marshall. Un’immersione nell’identità tratteggiata nelle sue sfumature: l’età, il genere, il colore della pelle, le radici culturali vengono dipinte nella loro universalità. Non a caso questi quattro racconti sono ambientati in paesi americani geograficamente distanti tra loro, ognuno con le proprie specificità culturali, ma tutti accomunati da destini che sembrano ripetersi all’infinito, in ogni tempo e luogo.

La profondità di analisi dei personaggi è accompagnata da un altrettanto consapevole uso della scrittura. Parallelamente al percorso che i personaggi intraprendono per conoscere sé stessi – un percorso tortuoso, un labirinto di ombre e di luci – le parole scelte da Paule Marshall disegnano traiettorie imprevedibili, con una scrittura tanto delicata quanto capace di penetrare nelle viscere dell’anima dei personaggi.